Ritiro mensile – 24 ottobre
Carissimi, ricordiamo che SABATO 24 OTTOBRE alle ore 17:30 avremo il ritiro mensile con la meditazione sulla Parola, la celebrazione eucaristica e l'adorazione eucaristica.
Proseguiremo con il ciclo di meditazioni dal titolo: "SIGNORE COSA VUOI CHE IO FACCIA?" che vogliono aiutare, attraverso la conoscenza e l'applicazione di alcune regole di discernimento, a conoscere e compiere la volontà di Dio nella propria vita. Questa volta ci soffermeremo sulla 3° e sulla 4° regola che S.Ignazio detta per la prima settimana di esercizi e che recitano così:
DELLA CONSOLAZIONE SPIRITUALE. la consolazione spirituale. Si intende per consolazione quando si produce uno stimolo interiore, per cui l'anima si infiamma di amore per il suo Creatore e Signore, e quindi non può amare nessuna delle realtà di questo mondo per se stessa, ma solo per il Creatore di tutte; così pure quando uno versa lacrime che lo portano all'amore del Signore, sia per il dolore dei propri peccati, sia per la passione di Cristo nostro Signore, sia per altri motivi direttamente ordinati al suo servizio e alla sua lode. Infine si intende per consolazione ogni aumento di speranza, fede e carità, e ogni gioia interiore che stimola e attrae alle realtà celesti e alla salvezza dell'anima, dandole tranquillità e pace nel suo Creatore e Signore.
DELLA DESOLAZIONE SPIRITUALE. Si intende per desolazione tutto il contrario della terza regola, per esempio l'oscurità dell'anima, il turbamento interiore, lo stimolo verso le cose basse e terrene, l'inquietudine dovuta a diverse agitazioni e tentazioni: così l'anima s'inclina alla sfiducia, è senza speranza e senza amore, e si ritrova pigra, tiepida, triste e come separata dal suo Creatore e Signore. Infatti, come la consolazione è contraria alla desolazione, così i pensieri che sorgono dalla consolazione sono contrari a quelli che sorgono dalla desolazione.
La percezione della consolazione è indice di progresso spirituale? Cercheremo di ricavare delle indicazioni che possano aiutarci a porre ordine tra il "sentire", il "pensare", il "fare" e a trovare una "stabilità", caratteristica alquanto rara oggi, per la nostra condizione esistenziale.