Ritiro mensile – 24 agosto
Carissimi, ricordiamo che al Crocefisso della Tenerezza si può partecipare ogni domenica alle ore 19:00 alla celebrazione eucaristica e ogni lunedì alle ore 18:30 all'incontro di preghiera sulla Parola di Dio.
Oltre a questi appuntamenti continuano anche i ritiri del 24 del mese con il ciclo di meditazioni dal titolo: "SIGNORE COSA VUOI CHE IO FACCIA?" che vogliono aiutare, attraverso la conoscenza e l'applicazione di alcune regole di discernimento, a conoscere e compiere la volontà di Dio nella propria vita.
LUNEDI 24 AGOSTO alle ore 17:30 avremo dunque il secondo incontro sul tema. In particolare ci soffermeremo sulla prima delle regole che S.Ignazio detta per la prima settimana di esercizi e che recita così: "A coloro che passano da un peccato mortale all'altro, il demonio comunemente è solito proporre piaceri apparenti, facendo loro immaginare diletti e piaceri sensuali, per meglio mantenerli e farli crescere nei loro vizi e peccati. Con questi, lo spirito buono usa il metodo opposto, stimolando al rimorso la loro coscienza con il giudizio della ragione."
Da qui partiremo per farne un'applicazione pratica alla nostra vita personale e di relazione. D'altronde resta vero che, qualsiasi discernimento noi possiamo fare, questo è poi affidato alla nostra libera volontà di aderirvi o meno. Oggi purtroppo si celebra l'indipendenza assoluta delle facoltà umane e la rottura della relazione tra esse, per cui si ritiene legittimo che si possa arrivare a pensare una cosa, provarne un'altra, volerne un'altra ancora, come se le varie facoltà fossero schegge impazzite che si devono muovere autonomamente senza farsi condizionare dalle altre. Ma questo movimento centrifugo e indipendentista porta verso una dissoluzione dell'identità della persona e la perdita della pace interiore. La pace nell'uomo invece è frutto della concordanza delle varie facoltà umane, cioè la pace si raggiunge quando spirito, mente, cuore, sensibilità ossia intelligenza, volontà, emozioni, pulsioni illuminate dallo Spirito Santo si accordano tra loro e fanno unità: solo allora si passa dal "caos" ad un "cosmo" nuovo.
L'esperienza della beata Angela da Foligno ci può aiutare a comprendere meglio questo ragionamento. Angela, pur essendo avanti nel cammino di santità, un giorno scoprì con amarezza che in fondo diceva di volere Dio, ma non lo voleva ancora con tutte le sue forze perché insieme a Dio voleva tante altre cose. Ad un certo punto però avvenne qualcosa di straordinario in lei: sentì operarsi come un movimento di convergenza di tutte le sue facoltà verso un unico punto, tanto che tutto il suo essere poteva esprimersi in quel momento senza potersi ingannare con una sola voce. Quando Angela si accorse di avere ormai un solo volere, proprio allora si sentì chiedere: “Che vuoi?”, e lei rispose gridando con tutta sè stessa: “Voglio Dio!”
E' vero che questo processo verso la pace e l'unità non si compie mai totalmente nella storia, in quanto la pace e l'unità sono dei beni escatologici, ma è anche vero che nella nostra vita possiamo scoprire le vie che portano alla pace e dirigere i nostri passi sulle vie della pace, possiamo insomma passare di pace in pace, di unità in unità, di fede in fede... in attesa di raggiungere la pienezza che verrà.
In conclusione dunque è bene aver presente che la scoperta della verità è necessaria ma non sufficiente per sperimentare la "pace" secondo Dio: occorre che la conoscenza della volontà di Dio sia fatta propria dalla libera volontà dell'uomo e che tale scelta si trasformi in atti concreti perché, come dice Gesù nel Vangelo di Matteo: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". D'altronde Dante già scriveva nella Divina Commedia che:
"E 'n la sua volontade è nostra pace:ell'è quel mare al qual tutto si moveciò ch'ella cria o che natura face"