Buona Quaresima…
PROGRAMMA Quaresima 2012 (bianco)Carissimi, la Quaresima è il tempo forte per eccellenza della conversione e del ritorno a Dio.
In prossimità di questo periodo capita spesso di sentire persone che fanno mille propositi per offrire qualche sacrificio a Dio: digiuni, preghiere, novene, pellegrinaggi... Ognuno, effettivamente, sceglie cosa offrire a Dio, ma il pericolo è che si scelga secondo le proprie "possibilità di spesa", i propri gusti, la propria soddisfazione... come chi andando ad un supermercato sceglie i prodotti da comprare per una raccolta viveri per cui compra ciò che può, ciò che piace a lui, ciò che lo fa apparire buono...
Ma chi ama sa qual è la legge dell'amore e cioè che tra innamorati non è il donante a scegliere il dono da fare all’amato. Infatti ciò che è centrale in una relazione d’amore è l'altro, la gioia dell'altro. E la gioia di chi ama é proprio la gioia dell’altro! Insomma l'innamorato gioisce della gioia dell'altro, è felice quando l’altro è felice!
L'innamorato dunque dice: siccome non so cosa ti fa più piacere, scegli tu, dimmi tu, fai tu... D'altronde (non so se ci abbiamo fatto caso), anche in una raccolta viveri per i più bisognosi partiamo dal nostro punto di vista, mai o quasi mai da chi deve ricevere... Ci chiediamo allora: stiamo amando la persona? Stiamo partendo dai suoi bisogni?
Con Dio è la stessa cosa! E' vero che non possono mancare i nostri piccoli o grandi propositi da offrire al Signore, ma ciò che è più importante, secondo me, è arrivare a poter dire un giorno: "Gesù scegli tu per me!".
Certamente questa preghiera fa paura perché nel primo caso siamo noi a scegliere cosa offrire a Dio e quindi ci ritroviamo in una situazione che controlliamo noi; nel secondo invece ci sottomettiamo completamente nelle mani di un Altro... per cui subito possono venirci alcuni pensieri scoraggianti: "E se Lui mi chiedesse qualcosa che non sono pronto a dare? E se mi chiedesse proprio quella cosa lì?". Molte persone hanno paura a fare una preghiera di questo tipo perché temono che Dio manderà loro qualche grande sofferenza e per questa paura non vivono da innamorati...
Ma da quando in qua l’amore fa calcoli?
Ciò che ci sfugge è che Dio, che ci ha amato fino a dare la sua vita perché noi fossimo nella gioia, non ci chiederà mai qualcosa che è contro di noi e anche se alle volte può sembrare che egli ci percuota o ci provi per un po' di tempo è solo perché sta allargando la capacità del nostro cuore per accogliere una misura più grande di gioia!
La Quaresima quindi è un grande messaggio di gioia e di speranza!
Io credo che, se qualche buon proposito dobbiamo fare, lasciando comunque la libertà a Dio di scombinare i nostri piccoli piani, ebbene un buon proposito potrebbe essere questo: esercitare la virtù della Pazienza! Quanto sia importante un atto di pazienza (specie se nessuno lo vede) lo possiamo intuire tutti. Il Santo Curato d'Ars poi affermava che un'ora di pazienza vale più di molti giorni di digiuno...
D'altronde la pazienza è qualcosa che è alla portata di tutti: bambini, ragazzi, giovani, adulti, sposi, sacerdoti, anziani, donne, uomini... Quanti atti di pazienza si possono compiere in famiglia, sul lavoro...! Qualche esempio?
Tuo figlio ritorna da scuola con un brutto voto. Avevi deciso di uscire con le amiche e invece ci devi rinunciare perché devi consolare tuo figlio...
Tuo marito torna a casa e, mentre tu ti aspettavi che ti portasse a mangiare una pizza, si è portato il lavoro a casa perché deve risolvere urgentemente un problema...
Avevi deciso questa sera di andare a riposare prima perché è stata una giornataccia, ma ecco che un amico ti telefona disperato che ha urgente bisogno di parlarti...
Abbiamo bisogno di continuare? Credo di no... Vi lascio allora al bellissimo testo di Delbrel...
La passione delle pazienze La passione, la nostra passione, sì, noi l'attendiamo. Noi sappiamo che deve venire, e naturalmente intendiamo viverla con una certa grandezza. Il sacrificio di noi stessi: noi non aspettiamo altro che ne scocchi l'ora. Come un ceppo nel fuoco, così noi sappiamo di dover essere consumati. Come un filo di lana tagliato dalle forbici, così noi dobbiamo essere separati. Come un giovane animale che viene sgozzato, così noi dobbiamo essere uccisi. La passione, noi l'attendiamo. Noi l'attendiamo, ed essa non viene. Vengono, invece, le pazienze. Le pazienze, queste briciole di passione, che hanno lo scopo di ucciderci lentamente per la tua gloria, di ucciderci senza la nostra gloria. Fin dal mattino esse vengono davanti a noi: sono i nostri nervi troppo scattanti o troppo lenti, E' l'autobus che passa affollato; il latte che trabocca, gli spazzacamini che vengono, i bambini che imbrogliano tutto. Sono gli invitati che nostro marito porta in casa e quell'amico che, proprio lui, non viene; E' il telefono che si scatena; quelli che noi amiamo e non ci amano più; E' la voglia di tacere e il dover parlare, E' la voglia di parlare e la necessità di tacere; E' voler uscire quando si è chiusi e rimanere in casa quando bisogna uscire; E' il marito al quale vorremmo appoggiarci e che diventa il più fragile dei bambini; E' il disgusto della nostra parte quotidiana, E' il desiderio febbrile di tutto quanto non ci appartiene. Così vengono le nostre pazienze, in ranghi serrati o in fila indiana, e dimenticano sempre di dirci che sono il martirio preparato per noi. E noi le lasciamo passare con disprezzo, aspettando per dare la nostra vita - un'occasione che ne valga la pena. Perché abbiamo dimenticato che come ci son rami che si distruggono col fuoco, così ci son tavole che i passi lentamente logorano e che cadono in fine segatura. Perché abbiamo dimenticato che se ci sono fili di lana tagliati netti dalle forbici, ci son fili di maglia che giorno per giorno si consumano sul dorso di quelli che l'indossano. Ogni riscattto è un martirio, ma non ogni martirio è sanguinoso: ce ne sono di sgranati da un capo all'altro della vita. E' la passione delle pazienze. Buona Quaresima....