Ritiro mensile – 24 GENNAIO
Carissimi, ricordiamo che VENERDI' 24 GENNAIO avremo il ritiro mensile a partire dalle ore 17:30.
Siamo nella settimana di preghiera per l'unità dei cristiani dal titolo quest'anno: "Cristo non può essere diviso". Il testo da cui è tratta l'espressione è la Prima Lettera ai Corinzi che dice testualmente:
"Fratelli, in nome di Gesù Cristo, nostro Signore, vi chiedo che viviate d‘accordo. Non vi siano contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni. Purtroppo alcuni della famiglia di Cloe mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi. Mi spiego: uno di voi dice: «Io sono di Paolo»; un altro: «Io di Apollo»; un terzo sostiene «Io sono di Pietro»; e un quarto afferma: «Io sono di Cristo». Ma Cristo non può essere diviso! E Paolo, d‘altra parte, non è stato crocifisso per voi. E nessuno vi ha battezzati nel nome di Paolo. Grazie a Dio non ho battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio. Così nessuno può dire di essere stato battezzato nel mio nome. È vero: ho anche battezzato la famiglia di Stefania, ma non credo proprio di averne battezzati altri."
Il nostro pensiero, parlando di unità dei cristiani, va subito alle divisioni che esistono tra le grandi confessioni cristiane (Cattolici, Ortodossi e Protestanti); forse anche a quelle tra i vari gruppi, movimenti, associazioni all'interno di una stessa confessione; più difficile ci viene da pensare alle divisioni esistenti nei nostri rapporti personali, nei rapporti con le persone che conosciamo e, ancor meno, nei rapporti con le persone all'interno della nostra stessa famiglia. Ma l'espressione: "Cristo non può essere diviso" ci ricorda tanto ciò che Gesù disse a proposito del matrimonio: "L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha unito...", parola che ci interpella prepotentemente a risanare prima di tutto le tante divisioni esistenti nelle relazioni familiari.
Io non posso risanare le tante divisioni tra le confessioni cristiane o i movimenti e i gruppi, ma posso cominciare a farlo nella mia famiglia.
Anche perché quando si salta volutamente il primo anello della catena, tutto resta sospeso, tutto senza frutto...
Il percorso proposto dal documento invita poi a passare "Dal conflitto alla comunione". Quale auspicio per le coppie e le famiglie! Facciamo nostra l'antica preghiera che Tertulliano scriveva alla moglie...
Condividiamo la stessa speranza, lo stesso ideale, lo stesso modo di vivere, lo stesso atteggiamento di servizio. Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore, senza divisione nella carne e nello spirito, insieme preghiamo, insieme ci inginocchiamo e insieme facciamo digiuno. Istruiamoci l'un l'altro, l'un l'altro esortiamoci, sosteniamoci a vicenda. Insieme stiamo nella santa assemblea, insieme alla mensa del Signore, insieme nella prova, nella persecuzione, nella gioia. Nulla nascondiamo l'un l'altro, non ci evitiamo l'un l'altro, l'un l'altro non siamo di peso. Volentieri facciamo visita agli ammalati, volentieri assistiamo i bisognosi, senza malavoglia facciamo elemosina senza fretta partecipiamo al sacrificio, senza sosta assolviamo ogni giorno i nostri impegni. Ignoriamo i segni di croce furtivi, rendiamo grazie senza reticenze, benediciamo senza vergogna nella voce. Salmi e inni recitiamo A voci alternate Ed insieme gareggiamo Nel cantare le lodi al nostro Dio. Vedendo e sentendo questo, Cristo gioisce e ci manda la sua pace. Là dove sono i due sposi, ivi è anche Cristo.
4° INCONTRO COPPIE/FAMIGLIE
Carissimi, vi ricordiamo che DOMENICA 12 GENNAIO ALLE ORE 16:00 ci ritroveremo per il 4° incontro coppie/famiglie/fidanzati alla Cripta del Crocefisso della Tenerezza, nostra sede ufficiale, e non più nella Chiesa di Casaranello.
Continueremo il percorso sull'analisi e l'applicazione alla vita di coppia dei consigli evangelici e in particolare ci soffermeremo per il terzo ed ultimo incontro sulla "castità".
In verità, nel pensiero comune, per castità s'intende "l'astensione da ogni attività sessuale". Se fosse così, cioè se il significato della castità coincidesse con questa definizione, bisognerebbe concludere che sarebbe qualcosa di inconciliabile con la vita degli sposi! Si affermerebbe conseguentemente che gli sposi non possono vivere i consigli evangelici nel loro stato di vita. Ma le cose stanno veramente così? E perché allora si parlerebbe di "castità coniugale"?
Già l'esortazione apostolica "Familiaris Consortio" riguardante la famiglia, sottolineava come: "Secondo la visione cristiana castità non significa ne rifiuto ne disistima della sessualità umana: significa piuttosto energia spirituale, che sa difendere l'amore dai pericoli dell'egoismo e dell'aggressività; e sa promuoverlo verso la sua piena realizzazione " (Familiaris Consortio. 33)
La verità è che la castità cristiana è una virtù dell’animo e in quanto tale è importante per tutti. È la virtù di chi, in qualunque condizione di vita, sa gestire nella verità e nell'Amore la sua sessualità. C'è dunque una castità del vergine monaco o religioso, una castità del celibe (prete), ma c’è anche una castità del fidanzato, del ragazzo, del vedovo, dello sposato.
E' ciò su cui vogliamo meditare in questo prossimo incontro: la "castità coniugale", la castità applicata alla vita di coppia.
Vi aspettiamo con gioia. A domenica prossima... alla Cripta del Crocefisso della Tenerezza.