2° incontro coppie/famiglie
Carissimi sposi, famiglie, fidanzati, uomini e donne che volete amare con tenerezza, DOMENICA 9 NOVEMBRE ALLE ORE 16:00 al CROCEFISSO della TENEREZZA avremo il 2° INCONTRO su "la Tenerezza e i suoi linguaggi".
Iniziamo a meditare sul primo linguaggio della tenerezza: "Le parole... della Tenerezza".
La domanda da cui partire è: le "parole" in una relazione possono costituire una variabile della qualità della relazione stessa? E' possibile cioè che le parole possano migliorare o peggiorare la qualità della comunicazione e quindi della relazione tra due persone?
Già la Scrittura rispondeva affermativamente: “Morte e vita sono in potere della lingua e chi ne fa buon uso ne mangerà i frutti" (Pr 18,21). Tuttavia questo è solo il punto di partenza perché tutti, bene o male, intuiamo che le parole hanno un peso! Semmai la difficoltà non sta tanto nel comprendere quanto nel praticare o nel voler praticare! C'è tutto un passaggio da fare che va sotto il nome di "conversione".
Ciò che affronteremo in questo incontro vuole aprire scenari inaspettati di azione nel corto raggio delle proprie relazioni, azioni che sono nelle possibilità di ogni uomo che sceglie di amare teneramente...
Trovo intanto interessante meditare su questo racconto di Ferrero per riflettere su quanto potere hanno le parole...
Il giorno dopo, il Signore tornò a guardare la sua Creazione. C'era qualche ritocco da fare. C'erano dei bei sassi sui greti dei fiumi, grigi, verdi e picchiettati. Ma sotto terra i sassi erano schiacciati e mortificati. Dio sfiorò quei sassi profondi ed ecco si formarono diamanti e smeraldi e milioni di gemme scintillanti laggiù nelle profondità. Il Signore vide i fiori, uno più bello dell'altro. Mancava qualcosa, pensò, e posò su di essi un soffio leggero: ed ecco, i fiori si vestirono di profumo. Un uccellino grigio e triste gli volò sulla mano. Dio gli fischiettò qualcosa. E l'usignolo incominciò a gorgheggiare. E disse qualcosa al cielo e il cielo arrossì di piacere. Nacque così il tramonto. Ma che cosa mai avrà bisbigliato il Signore all'orecchio dell'uomo perché egli sia un uomo? Gli bisbigliò, in quel giorno lontano, in quell'alba remota, tre piccole parole: "TI VOGLIO BENE".